Da: CORRIERE.it

di Elvira Serra

Da segretario comunale a volontario, a 69 anni, da Isola della Scala, nel Veronese. «Corro su aerei, treni e taxi per salvare vite». Il primo viaggio a Barcellona

In questi tre anni ha saltato una Pasqua, un Ferragosto e qualche compleanno di moglie e figli. Ma la giustificazione era sempre inattaccabile: «Stavo salvando una vita umana!». Il rovescio della medaglia è che ogni tanto sogna di trovare il portellone dell’aereo chiuso: «Per fortuna non è mai successo». Di sicuro, quando decise di dedicarsi a qualcosa che lo facesse viaggiare e gli facesse praticare l’inglese, sua antica passione, Giuseppe Prà, 69 anni di Isola della Scala, nel Veronese, non aveva messo in conto che avrebbe avuto ben poco tempo per fare il turista, pur spostandosi da un capo all’altro dell’Europa, con incursioni negli Stati Uniti e in Israele: «Soprattutto non avevo calcolato lo stress». Perché quello che trasporta nella valigetta da cui non si separa mai non sono depliant o campioncini omaggio, ma cellule staminali e midolli ossei destinati a salvare gli altri.